Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale, i tagli della manovrà colpiranno anche le case famiglia?
"Mi
auguro di no, ma sono preoccupatissimo. Se il governo taglia i fondi ai
Comuni, come faranno questi a garantire i servizi essenziali come
l’assistenza ai disabili?".
Dai dati pubblicati sul vostro sito
emerge che assistere una persona con grave disabilità costa 286 euro al
giorno e il contributo del Comune di Roma è di 127 euro, meno della
metà. Dove prendete l’altro 50%?
"Sono anni che va avanti così.
Siamo costretti a chiedere aiuto ai privati. Per fortuna in questa città
ci sono molte persone di buona volontà, sensibili al problema. Io lo
trovo profondamente ingiusto. Noi facciamo un servizio pubblico a nome
della città di Roma per i suoi cittadini più deboli".
Un servizio pubblico come la mobilità?
"Esatto.
Quello garantito con gli autobus è un servizio pubblico, no?. Ora si
immagini cosa accadrebbe se il sindaco Alemanno andasse in giro a
chiedere la beneficenza per far camminare gli autobus. Il problema è che
da quando sono nate le case famiglia 15 anni fa i fondi stanziati sono
sempre gli stessi. E intanto il costo della vita è aumentato e quello
del lavoro raddoppiato".
Cosa dice il Comune?
"Abbiamo
informato tutti i consiglieri comunali e la risposta è stata unanime:
qualche mese fa destra e sinistra hanno votato una mozione in cui
sollecitano il sindaco ad aumentare le rette. Ultimamente ho scritto
all’assessore alle Politiche sociali Belviso per sapere che fine avesse
fatto la mozione e la risposta è stata: 'Ahimè, ti ha risposto il
governo con la manovra'".
Perché la politica non si occupa dei disabili?
"E quanti voti vuole che spostino? Sono pochi".
[Fonte: Leggo - Roma]
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