mercoledì 28 settembre 2011

Leggo Roma - Intervista a Luigi Vittorio Berliri sugli effetti della finanziaria sulle case famiglia

Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale, i tagli della manovrà colpiranno anche le case famiglia?
"Mi auguro di no, ma sono preoccupatissimo. Se il governo taglia i fondi ai Comuni, come faranno questi a garantire i servizi essenziali come l’assistenza ai disabili?".
 

Dai dati pubblicati sul vostro sito emerge che assistere una persona con grave disabilità costa 286 euro al giorno e il contributo del Comune di Roma è di 127 euro, meno della metà. Dove prendete l’altro 50%?
"Sono anni che va avanti così. Siamo costretti a chiedere aiuto ai privati. Per fortuna in questa città ci sono molte persone di buona volontà, sensibili al problema. Io lo trovo profondamente ingiusto. Noi facciamo un servizio pubblico a nome della città di Roma per i suoi cittadini più deboli".


Un servizio pubblico come la mobilità?
"Esatto. Quello garantito con gli autobus è un servizio pubblico, no?. Ora si immagini cosa accadrebbe se il sindaco Alemanno andasse in giro a chiedere la beneficenza per far camminare gli autobus. Il problema è che da quando sono nate le case famiglia 15 anni fa i fondi stanziati sono sempre gli stessi. E intanto il costo della vita è aumentato e quello del lavoro raddoppiato".


Cosa dice il Comune?
"Abbiamo informato tutti i consiglieri comunali e la risposta è stata unanime: qualche mese fa destra e sinistra hanno votato una mozione in cui sollecitano il sindaco ad aumentare le rette. Ultimamente ho scritto all’assessore alle Politiche sociali Belviso per sapere che fine avesse fatto la mozione e la risposta è stata: 'Ahimè, ti ha risposto il governo con la manovra'".


Perché la politica non si occupa dei disabili?
"E quanti voti vuole che spostino? Sono pochi".


[Fonte: Leggo - Roma]

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