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sabato 6 dicembre 2014

Mafia Capitale, le case famiglia chiedono urgente incontro al Sindaco

Comunicato Stampa

Avrai cura di me anche oggi?
Quando le case famiglia restano invisibili anche se i conti e i risultati sono sotto gli occhi di tutti Mafia Capitale, denari pubblici sperperati: chiediamo che i soldi siano finalmente spesi là dove servono

Roma, 5 dicembre - Esiste anche la cooperazione sana. Esiste anche il “sociale” fatto da chi crede, da chi spera, da chi si rimbocca le maniche, da chi di notte lavora per stare al fianco di chi ha bisogno. Sono, ad esempio, le tante case famiglia di Roma e del Lazio, dove educatori, operatori, volontari lavorano tutti i giorni dell’anno, nonostante le difficoltà.

Sulla scorta di quanto sta emergendo dalle recenti inchieste, Casa al Plurale, il Coordinamento di tali strutture di accoglienza per persone con disabilità a Roma e nel Lazio, chiede con urgenza al Sindaco Ignazio Marino, all’Assessore al Bilancio Silvia Scozzese e all’Assessore alle Politiche Sociali Rita Cutini un incontro perché i soldi alle case famiglia, davvero, non bastano.

giovedì 20 dicembre 2012

Casa al Plurale: un incontro per chiedere al Comune di Roma di destinare i fondi stanziati per l’abbassamento del muretto dell’Ara Pacis alle Case Famiglia per disabili gravi

Comunicato Stampa
Sabato 22 dicembre 2012

800.000 euro di calcinacci o 8.000 ore di abbracci?

Un incontro per chiedere al comune di Roma di destinare i fondi stanziati per l’abbassamento del muretto dell’Ara Pacis alle 54 Case Famiglia per disabili gravi di Roma.

Venerdì 23 novembre la Giunta Capitolina ha approvato nell'assestamento di bilancio l’assegnazione di 800.000 euro per abbassare il muretto di travertino nella piazzetta antistante l’Ara Pacis
Il motivo di tale costoso intervento è che la struttura non permetterebbe a coloro che transitano in auto sul lungotevere di ammirare adeguatamente le facciate delle due chiese gemelle di San Rocco e San Girolamo dei Croati (Corsera Roma, 24/11/2012, “Alemanno trova i soldi per "ritoccare" l’Ara Pacis”). 

Può darsi che per qualcuno l’intervento proposto migliori davvero l’estetica della piazza, ma la crisi economica che sta travolgendo anche Roma Capitale ci fa ben dire che non è certo questo il tempo giusto per questo tipo di iniziative, soprattutto con questi costi. 
Pensiamo che le tante persone bloccate sul Lungotevere in Augusta dedichino una reale attenzione all'estetica cittadina. Allo stesso tempo però molti di questi cittadini - come sempre più spesso accade ai romani - avranno magari dovuto lasciare a casa un familiare malato senza assistenza domiciliare


martedì 6 marzo 2012

Maratona di Roma 2012: corri con Spes contra spem

Anche quest’anno Spes contra spem aderisce al progetto RomaFun Charity correndo la Stracittadina di Roma.

Insieme ad altre associazione no profit, Spes contra spem contribuisce alla vendita dei biglietti per partecipare alla passeggiata di 4km che si svolgerà domenica 18 marzo in concomitanza con la Maratona di Roma.

Tramite la vendita dei biglietti abbiamo così l’opportunità di raccogliere fondi per aiutare le nostre case famiglia.
 

lunedì 16 gennaio 2012

Zingaretti in visita alle case famiglia: un incontro per conoscere e capire

Forse due ore non sono sufficienti per capire le ragioni più profonde che muovono ‘Spes contra spem’ ad accogliere ed accompagnare nella loro fragilità le persone in stato di disagio, ma bastano sicuramente per conoscere e comprendere la vita di una casa famiglia, con le sue storie, i suoi problemi da affrontare, giorno dopo giorno. 

Bastano soprattutto se, poi, c’è la volontà di entrare nel merito, ci sono domande e si prendono appunti: come ha fatto, durante la sua visita alle case famiglia “Approdo”, “Casablu” e “CasaSalvatore”, il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, lo scorso 28 dicembre, insieme all'assessore provinciale alle Politiche Sociali, Claudio Cecchini

venerdì 25 novembre 2011

54 porte da non chiudere: a rischio le case famiglia per disabili a Roma

Confcooperative Lazio
AGCI Lazio
LegaCoopSociali Lazio
Casa al Plurale

Comunicato Stampa - 54 porte da non chiudere a rischio le case famiglia per disabili a Roma 
  • Ultima chiamata alla responsabilità per le istituzioni di Roma Capitale
  • Mancano 1,5 milioni di euro per arrivare alla fine dell’anno
  • Meno del 50% del necessario viene oggi corrisposto alle Case famiglia che assistono a Roma persone con disabilità gravi
  • L’inevitabile chiusura delle Case famiglia: un dramma umano e sociale da scongiurare 
Roma, 24 novembre 2011 - “Si chiude una porta, si apre un portone”. Non sarà questo però il destino che aspetta le 54 Case famiglia della città che ospitano 380 persone con disabilità gravi, se Roma Capitale non interverrà al più presto attribuendo nuove risorse.

lunedì 21 novembre 2011

Roma: Disabilità. Non lasciamo soli i più soli.


Un incontro per scongiurare la chiusura delle 54 Case Famiglia che ospitano a Roma 380 persone con disabilità gravi.
Le istituzioni di Roma Capitale, le associazioni del terzo settore e le Case famiglia con i loro ospiti a dialogo.

Conferenza stampa e assemblea pubblica

Giovedì 24 novembre 2011, ore 12
Centro Congressi Gli Archi
Largo di Santa Lucia dei Filippini - Roma (Largo Argentina)

Per informazioni:
339.3609610

mercoledì 28 settembre 2011

Leggo Roma - Intervista a Luigi Vittorio Berliri sugli effetti della finanziaria sulle case famiglia

Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale, i tagli della manovrà colpiranno anche le case famiglia?
"Mi auguro di no, ma sono preoccupatissimo. Se il governo taglia i fondi ai Comuni, come faranno questi a garantire i servizi essenziali come l’assistenza ai disabili?".
 

Dai dati pubblicati sul vostro sito emerge che assistere una persona con grave disabilità costa 286 euro al giorno e il contributo del Comune di Roma è di 127 euro, meno della metà. Dove prendete l’altro 50%?
"Sono anni che va avanti così. Siamo costretti a chiedere aiuto ai privati. Per fortuna in questa città ci sono molte persone di buona volontà, sensibili al problema. Io lo trovo profondamente ingiusto. Noi facciamo un servizio pubblico a nome della città di Roma per i suoi cittadini più deboli".


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