sabato 6 dicembre 2014

Mafia Capitale, le case famiglia chiedono urgente incontro al Sindaco

Comunicato Stampa

Avrai cura di me anche oggi?
Quando le case famiglia restano invisibili anche se i conti e i risultati sono sotto gli occhi di tutti Mafia Capitale, denari pubblici sperperati: chiediamo che i soldi siano finalmente spesi là dove servono

Roma, 5 dicembre - Esiste anche la cooperazione sana. Esiste anche il “sociale” fatto da chi crede, da chi spera, da chi si rimbocca le maniche, da chi di notte lavora per stare al fianco di chi ha bisogno. Sono, ad esempio, le tante case famiglia di Roma e del Lazio, dove educatori, operatori, volontari lavorano tutti i giorni dell’anno, nonostante le difficoltà.

Sulla scorta di quanto sta emergendo dalle recenti inchieste, Casa al Plurale, il Coordinamento di tali strutture di accoglienza per persone con disabilità a Roma e nel Lazio, chiede con urgenza al Sindaco Ignazio Marino, all’Assessore al Bilancio Silvia Scozzese e all’Assessore alle Politiche Sociali Rita Cutini un incontro perché i soldi alle case famiglia, davvero, non bastano.

E oggi leggere sui giornali, sentire in televisione che tanti soldi - che dovevano essere spesi al sostegno delle persone più deboli - sono serviti a tutt'altro scopo ci fa rabbrividire e rischia anche di danneggiare e ledere la dignità di quelle strutture che lavorano, ogni giorno, con risorse sempre più scarse. E ci fa chiedere, con ancora più forza, al Comune di Roma di stanziare le risorse necessarie, entrando nel merito, capendo assieme quanto serve e dove serve.

Da tempo Casa al Plurale ha uno studio, aggiornato annualmente, sui costi delle case famiglia, ogni singola voce viene documentata e riportata.
Questo report è stato consegnato al Sindaco e all'Assessore alle Politiche Sociali, al Consiglio comunale, inviato alla stampa e si può facilmente consultare e scaricare sul sito web della associazione (www.casaalplurale.org).

Luigi Vittorio Berliri, presidente dell’Associazione Casa al Plurale, afferma: “Come ogni giorno ho davanti agli occhi il volto di Emilia e degli altri che vivono in casa famiglia da tanti anni. Il suo volto mi chiede: “Avrai cura di me?”, io questa responsabilità me la prendo tutta, insieme ai tantissimi operatori che lavorano ogni giorno nelle nostre case a servizio delle persone disabili, ai tanti volontari, ai tantissimi cittadini che ci sostengono in tanti modi. Questa responsabilità tutti noi ce la prendiamo a nome di tutte le persone che, come Emilia, possono vivere felici in casa famiglia”.
“La responsabilità nei confronti dell'altro -diceva Lèvinas- è una dimensione costitutiva di noi stessi. È una responsabilità irrecusabile, il volto di chi abbiamo di fronte ci chiama a dare risposte.“
“Oggi però mi sento con forza di rifare la stessa domanda a chi ci amministra - prosegue Berliri - Sindaco, Assessore al Bilancio, Assessore Politiche Sociali, avremo cura di Emilia? Anche e soprattutto oggi, quando alcuni criminali hanno usato malissimo i pochi soldi per l’assistenza?” 
“Incontriamoci per parlare del presente e del futuro di Emilia, Marco, Antonio, Luca, Miriam… di tutte le persone che vivono in casa famiglia”, conclude Berliri.

Ufficio Stampa Casa al Plurale
Carmela Cioffi 338.1090669
Marta Mancuso 333.4346426
ufficiostampa@casaalplurale.org

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