112 alunni disabili e 52 assistenti educativi e culturali: ecco, in pochi tratti, la disabilità scolastica nel municipio Roma XI.
Un ritratto che rischia di andare in mille pezzi, a causa di 125.000 euro mancanti.
"Il bilancio 2012 non è stato ancora approvato e nelle casse municipali oggi ci sono a malapena le somme necessarie per pagare gli operatori sociali fino a fine mese e poco oltre": la denuncia arriva da Andrea Catarci e Andrea Beccari, presidente e assessore alle Politiche sociali del municipio.
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giovedì 20 settembre 2012
Roma: da ottobre a rischio il diritto allo studio degli studenti disabili
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giovedì 13 settembre 2012
Roma: da Gennaio nuovi Pass Disabili con microchip antifalsificazione
Nuovo colore, microchip interno, aumento delle commissioni di congruità, multe raddoppiate e verifiche più frequenti: sono queste le novità che dal prossimo gennaio riguarderanno i disabili in possesso del pass.
Una serie di innovazioni approvate dalla commissione Politiche sociali e che ora dovranno affrontare i tecnici della Mobilità.
martedì 10 luglio 2012
Comunicato Stampa: Disabili, a rischio le Case Famiglia. Alemanno non mantiene le promesse
Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa di ConfCooperative Lazio, AGCI Lazio, LegaCoopSociali e Casa al Plurale.
Il 30 novembre 2011 il consiglio comunale, con il voto di maggioranza e opposizione, decise di dare alle case famiglia parte dei soldi arretrati dovuti ma mai corrisposti.
Con quei soldi si sarebbe allontanato il rischio di chiusura per molte case.
I soldi non sono MAI arrivati, per inerzia dell’amministrazione e della burocrazia. Ci chiediamo: con quali criteri la ragioneria del comune paga i servizi?
Riteniamo gravissimo che le priorità di spesa della città non siano di evidenza pubblica e che alcuni siano pagati e altri no, senza un criterio chiaro.
Meno del 50% del necessario viene oggi corrisposto alle Case famiglia che assistono a Roma persone con disabilità gravi.
L’inevitabile chiusura delle Case famiglia: un dramma umano e sociale da scongiurare Roma, 9 luglio 2012 “Si chiude una porta, si apre un portone”.
Non sarà questo però il destino che aspetta le 54 Case famiglia della città che ospitano 380 persone con disabilità gravi, se Roma Capitale non interverrà al più presto attribuendo nuove risorse. Così scrivevamo esattamente sei mesi fa. Quel portone (del Campidoglio) si è richiuso, dopo aver ricevuto tutte le rassicurazioni del caso…
Le associazioni che sostengono le Case famiglia si sentono prese in giro, avevano ricevuto l’assicurazione da tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione, che avevano dichiarato il tema come “prioritario”. Da marzo 2007 il Comune di Roma non adegua le rette corrisposte alle Case agli effettivi costi di gestione, versando meno del 50% di quello che servirebbe. Diversi appelli sono stati rivolti alle istituzioni negli ultimi mesi dalle associazioni che si impegnano ogni giorno per garantire una qualità di vita degna ai cittadini più fragili. Proprio quelli che rischiano oggi di diventare “i più soli tra i soli”.
“Siamo increduli ma anche certi che il Sindaco saprà richiamare ciascuno alle proprie responsabilità: c’era un preciso impegno del vicesindaco Sveva Belviso, e io credo alla parola che mi viene data!” ha commentato Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale, “come già ho detto, se non troviamo i finanziamenti indispensabili per coprire i costi delle Case, saremo costretti a riconsegnare al Sindaco le chiavi delle 54 strutture che accolgono nella Capitale persone con disabilità medie e gravi. “Le associazioni che operano a sostegno delle persone con disabilità si rivolgono quindi alle istituzioni tutte - Roma Capitale, Provincia, Regione Lazio - per trovare subito soluzioni percorribili.
“Chiediamo il rispetto degli impegni presi, per garantire l’indispensabile – hanno aggiunto Ciro De Geronimo di Confcooperative Lazio, Pino Bongiorno di Legacoopsociali Lazio, Eugenio De Crescenzo di AGCI Lazio - le Case famiglia sono la metà di quante ne servirebbero, chiediamo un impegno serio a favore dei cittadini più deboli, dove andranno altrimenti i prossimi? In istituto? Le case sono un patrimonio per la città. Vere e proprie abitazioni che rappresentano la casa, la famiglia, la vita intera di persone altrimenti completamente sole”.
Ufficio Stampa: – ufficiostampa@casaalplurale.org
Il 30 novembre 2011 il consiglio comunale, con il voto di maggioranza e opposizione, decise di dare alle case famiglia parte dei soldi arretrati dovuti ma mai corrisposti.
Con quei soldi si sarebbe allontanato il rischio di chiusura per molte case.
I soldi non sono MAI arrivati, per inerzia dell’amministrazione e della burocrazia. Ci chiediamo: con quali criteri la ragioneria del comune paga i servizi?
Riteniamo gravissimo che le priorità di spesa della città non siano di evidenza pubblica e che alcuni siano pagati e altri no, senza un criterio chiaro.
Meno del 50% del necessario viene oggi corrisposto alle Case famiglia che assistono a Roma persone con disabilità gravi.
L’inevitabile chiusura delle Case famiglia: un dramma umano e sociale da scongiurare Roma, 9 luglio 2012 “Si chiude una porta, si apre un portone”.
Non sarà questo però il destino che aspetta le 54 Case famiglia della città che ospitano 380 persone con disabilità gravi, se Roma Capitale non interverrà al più presto attribuendo nuove risorse. Così scrivevamo esattamente sei mesi fa. Quel portone (del Campidoglio) si è richiuso, dopo aver ricevuto tutte le rassicurazioni del caso…
Le associazioni che sostengono le Case famiglia si sentono prese in giro, avevano ricevuto l’assicurazione da tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione, che avevano dichiarato il tema come “prioritario”. Da marzo 2007 il Comune di Roma non adegua le rette corrisposte alle Case agli effettivi costi di gestione, versando meno del 50% di quello che servirebbe. Diversi appelli sono stati rivolti alle istituzioni negli ultimi mesi dalle associazioni che si impegnano ogni giorno per garantire una qualità di vita degna ai cittadini più fragili. Proprio quelli che rischiano oggi di diventare “i più soli tra i soli”.
“Siamo increduli ma anche certi che il Sindaco saprà richiamare ciascuno alle proprie responsabilità: c’era un preciso impegno del vicesindaco Sveva Belviso, e io credo alla parola che mi viene data!” ha commentato Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale, “come già ho detto, se non troviamo i finanziamenti indispensabili per coprire i costi delle Case, saremo costretti a riconsegnare al Sindaco le chiavi delle 54 strutture che accolgono nella Capitale persone con disabilità medie e gravi. “Le associazioni che operano a sostegno delle persone con disabilità si rivolgono quindi alle istituzioni tutte - Roma Capitale, Provincia, Regione Lazio - per trovare subito soluzioni percorribili.
“Chiediamo il rispetto degli impegni presi, per garantire l’indispensabile – hanno aggiunto Ciro De Geronimo di Confcooperative Lazio, Pino Bongiorno di Legacoopsociali Lazio, Eugenio De Crescenzo di AGCI Lazio - le Case famiglia sono la metà di quante ne servirebbero, chiediamo un impegno serio a favore dei cittadini più deboli, dove andranno altrimenti i prossimi? In istituto? Le case sono un patrimonio per la città. Vere e proprie abitazioni che rappresentano la casa, la famiglia, la vita intera di persone altrimenti completamente sole”.
Ufficio Stampa: – ufficiostampa@casaalplurale.org
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mercoledì 30 novembre 2011
Roma, manifestazione contro le politiche sulla disabilità
I disabili, le famiglie e gli operatori del settore scendono in piazza contro il governo Alemanno.
Lunedi 5 dicembre alle ore 15 si terrà una manifestazione sotto il Campidoglio organizzata da Ileana Argentin e dalle associazioni e cooperative dell'handicap contro i tagli e le politiche sulla disabilità a Roma.
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