La Santa Sede non aderisce al documento delle Nazioni Unite entrato in vigore a maggio perchè, spiega "Manca un esplicito divieto alla pratica all'aborto".
Dopo gli omosessuali, I disabili. E’ polemica dopo la decisione del Vaticano di non firmare la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, entrata in vigore l'8 maggio scorso. La Santa Sede aveva gia' annunciato il proprio rifiuto, ma è stato confermato alla vigilia della giornata internazionale delle persone con disabilità, promossa dalle Nazioni Unite sul tema "Dignità e giustizia per tutti noi".
La Convenzione Onu sui diritti dei disabili è il primo trattato sui diritti umani del Terzo Millennio: il Vaticano ha partecipato attivamente ai lavori per la stesura del testo, durati cinque anni ma, alla conclusione, si e' rifiutata di firmarlo perché il documento non ha inserito un divieto esplicito nei confronti dell'aborto.
La convenzione Onu sui diritti dei disabili, circa 650 milioni nel mondo, è stata approvata dall'assemblea generale dell'Onu nel 2006. Il Vaticano ritiene infatti "tragico che una imperfezione del feto possa essere una condizione per praticare l'aborto", come riconosce una Convenzione il cui obiettivo è "proteggere le persone con disabilità da tutte le discriminazioni riguardo all'esercizio dei loro diritti". L'articolo 10 della Convenzione, però, prevede espressamente il diritto alla vita per le persone disabili ed impegna gli Stati a mettere in atto le misure perché questo accada.
La Convenzione, con i suoi 50 articoli, elabora in dettaglio i diritti delle persone con disabilità. Si occupa, tra l'altro, di diritti civili e politici, accessibilità, partecipazione, diritto all'educazione, alla salute, al lavoro e alla protezione sociale. E soprattutto, la Convenzione riconosce che un cambiamento di atteggiamento nella società è indispensabile per consentire alle persone con disabilità di raggiungere la piena eguaglianza.
I dubbi del Vaticano erano emersi a febbraio, quando la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, aveva denunciato il rifiuto del Vaticano di non firmare il documento come una scelta che rischiava di avere 'pesanti riflessi' sul processo di ratifica in molti Paesi del mondo. Era stato sempre monsignor Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l'Onu, a spiegare il perchè.
[Fonte: Disabili.com]
Nessun commento:
Posta un commento