martedì 2 ottobre 2012

Roma: Linee Guide della Provincia sull'Assistenza Educativa

E' previsto per mercoledì 3 ottobre, alle ore 14 a palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, l'incontro voluto dall'assessore provinciale alle Politiche sociali Claudio Cecchini per illustrare "le linee guida da seguire per l'individuazione e la contrattualizzazione degli operatori" che si occupano di assistenza educativa e culturale degli studenti disabili.
Lo annunciano in questi minuti i genitori soci del'Uici, Unione italiana ciechi e ipovedenti.
Una questione diventata assai critica dopo che un serie di ricorsi e la mancanza di risorse economiche hanno causato il blocco del servizio agli studenti con disabilità (e il blocco del loro diritto allo studio).
Fino a quando, non è al momento dato sapere. O, dicono i rappresentanti del municipio XI, fino a quanto non saranno trovati i 125.000 euro mancanti per garantire il servizio e fino a quando le tariffe orarie per gli operatori non saranno adeguiate: "Attualmente Roma Capitale versa poco più di 16 euro a cooperative e associazioni che operano nei servizi alla persona, a cui però la prestazione costa circa 21". 

In questo contesto critico si inserisce una serie di ricorsi, come spiegano i genitori degli studenti: "Causa della mancata prestazione è stato un ricorso di una delle partecipanti alla gara di appalto (obbligatoria per legge per importi superiori ai 200.000 euro) poiché il S. Alessio aggiudicatario provvisorio ha presentato una documentazione incompleta e quindi estromesso, vinto il ricorso dal secondo partecipante in graduatoria, il terzo e il S. Alessio hanno inoltrato ulteriore ricorsi. Al momento è tutto all'esame dei legali". 

Il 28 settembre l'assessore provinciale alle Politiche sociali Claudio Cecchini ha incontrato familiari, operatori e rappresentanti dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti, informando che "corriamo il rischio di un ricorso al Tar se non si arriverà addirittura ad indire una nuova gara. 
Ovviamente tutto questo - ha chiarito Cecchini - è quanto previsto a norma di legge e non si può derogare". Spiegano i genitori all'indomani del confronto con la Provincia del 28 settembre: "Per limitare il disagio patito dai nostri figli e dagli operatori, sperando che il contenzioso si possa risolvere nell'arco di due mesi, l'assessore ha pensato di risolvere, se pur temporaneamente, dando incarico diretto alle scuole, con relativo stanziamento delle somme necessarie per 8 settimane nella speranza che da dicembre venga identificato il vincitore della gara". Una soluzione tampone che non ha incontrato l'approvazione dei genitori, "che - dicono - non si sentono più tutelati dalla presenza del S. Alessio che nel tempo ha fornito personale preparato e scelto tra le varie tipicità degli utenti, che non vede più la partecipazione di un referente dell'Istituto ai Gruppi di lavoro sull'handicap". 

Tra i familiari è diffusa "la paura che le scuole spesso nemmeno sanno cosa significhi tiflologo" e che le scuole, dovendosi gestire in autonomia, "possano rivolgersi a cooperative che non garantiscono persone con esperienza in alunni con deficit visivi e plurimi". 

Altro fondamentale attore della questione sono gli operatori specializzati, che all'incontro con l'assessore provinciale Cecchini hanno parlato tramite Marina Petrucci: "Siamo stanchi - hanno detto - di dover svolgere un lavoro di grande professionalità e responsabilità, ad oggi ancora non riconosciuto in nessun albo professionale, malpagato, precario, senza malattia e ferie". Al momento molti di loro si riservano di accettare di riprendere il servizio sia nelle scuole (che hanno prospettato i più svariati contratti) sia nel servizio domiciliare pluriplurihandicap, poiché avere più di un datore di lavoro li penalizzerebbe enormemente a livello economico. 

"Noi siamo figure professionali e non permetteremo di svendere il nostro lavoro perché ci crediamo e sappiamo fare... Proponiamo una riflessione e un contratto annuale con un unico committente, la Provincia e una modalità di erogazione del nostro stipendio mensile, perché dietro me c'è una famiglia, i problemi c'è la mia vita e quella dei miei colleghi". 

Insomma, tutti insoddisfatti e, forse, a pagare il prezzo più alto sono gli studenti disabili. 
Ora occorrerà attendere l'esito della riunione di mercoledì. 
L'auspicio è che il servizio di assistenza sia ripristinato al più presto, senza ulteriori attese - e danni - per gli allievi.

[Fonte: SuperAbile INAIL]

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