martedì 22 giugno 2010

Roma: parenti e disabili chiedono l’entrata in vigore dei LEA

Si sono ritrovati in molti davanti Montecitorio, parenti e malati, per reclamare l’entrata in vigore del Lea, i livelli essenziali di assistenza. Si tratta di coloro che sono stati colpiti da malattie fortemente invalidanti come la Sla o la sclerosi laterale amiotrofica. Ma la manifestazione è stata anche l’occasione per mettere in evidenza le carenze dell’assistenza pubblica. Attualmente l’assistenza per questi malati è di 24 ore su 24 ed è a carico totalmente della famiglia.

Si sono ritrovati in molti davanti Montecitorio, parenti e malati, per reclamare l’entrata in vigore del Lea, i livelli essenziali di assistenza. Si tratta di coloro che sono stati colpiti da malattie fortemente invalidanti come la Sla o la sclerosi laterale amiotrofica. Persone che per una delle associazioni che le rappresenta come l’Aisla "avranno gravi problemi per gestire la loro malattia". Infatti all’interno del Lea è compreso anche il "nomenclatore tariffario per le protesi e gli ausili – spiega Mario Melazzini, presidente dell’Associazione italiana Sclerosi laterale amiotrofica – e i malati sono migliaia, tra i 60 e 100.000".

Ma la manifestazione è stata anche l’occasione per mettere in evidenza le carenze dell’assistenza pubblica. «Nessun beneficio, nessuna agevolazione economica – racconta uno dei parenti -. Mio genero percepisce una pensione di 480 euro, come fa a portare avanti una famiglia. Hanno un bambino di due anni e come loro ce ne sono moltissimi».

Una domanda alla quale, un’ altra persona che deve affrontare quotidianamente il calvario della malattia di un congiunto, risponde amaramente: «L’assistenza per questi malati è di 24 ore su 24 ed è a carico totalmente della famiglia se c’è, altrimenti il malato è abbandonato a se stesso».

Inoltre con la nuova finanziaria che taglia i finanziamenti alle Regioni e quindi anche alla sanità gestita localmente da quest’ultime, le difficoltà per i malati aumenteranno.

"Adesso ci sono anche le modifiche all’invalidità di Tremonti – dice amareggiata una signora -, dietro questo discorso c’è il livello di assistenza che è minimo. Mio genero si è ammalato qualche anno fa ed ora è totalmente paralizzato, ci danno un’ora di assistenza al giorno e basta".

Al sit-in si è presentato anche il leader dell’Udc Pierferdinando Casini il quale non ha potuto che ascoltare la disperazione e la rabbia delle persone. Un’occasione per riflettere ma anche per sentire dalla viva voce di chi soffre la situazione come, a volte, i soldi siano letteralmente sprecati. E’ il caso delle richieste per una sedia a rotelle che viene comprata nuova (costo circa 8.000 euro) mentre potrebbe essere riciclato materiale usato ma il buono stato.

[Fonte: Disablog]

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