Mezzi non omologati e usati per altri servizi. In 29 rischiano il processo per la questione ''Amico Bus''.
La Procura di Roma ha infatti chiuso l'inchiesta sul servizio di trasporto extraurbano a chiamata riservato ai diversamente abili, che la Provincia ha sospeso 16 mesi fa dopo ''la risoluzione del contratto per inadempimento degli obblighi della ditta titolare''.
Il pm Stefano Rocca Fava, coordinato dal procuratore aggiunto Nello Rossi, secondo quanto riferisce ''Il Tempo online'', ha formalizzato la conclusione dell'indagine, atto che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio, nei confronti di 29 persone, tra cui anche un assessore provinciale e alcuni dirigenti di Palazzo Valentini.
Nei confronti degli indagati le accuse sarebbero di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla turbativa d'asta.
Gli accertamenti dei magistrati erano iniziati oltre 2 anni fa, dopo il sequestro, avvenuto nell'aprile del 2010, di 39 pullmini per il trasporto disabili gestito dalla società Ati Schiaffini Travel SpA.
Secondo quanto accertato dai pm i minibus posti sotto sequestro non sarebbero stati omologati.
E gli inquirenti avrebbero riscontrato anche l'assenza di mezzi per la copertura delle linee nell'hinterland, come invece previsto dai programmi che venivano impiegati su altre tratte (servizi di trasferimento verso Fiumicino e l'aeroporto Leonardo Da Vinci) senza la presenza di portatori di handicap.
Una truffa, secondo le conclusioni della Procura, in quanto i bus sarebbero stati utilizzati per altre attività pur figurando regolarmente operativi.
[Fonte: Agenzia ASCA]
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