La Manovra Monti, approvata a larga maggioranza, ha delegato il
Governo a rivedere i criteri di calcolo e gli ambiti di applicazione
dell’ISEE.
L’ISEE, indicatore delle situazione economica equivalente, è lo
strumento usato per stabilire il diritto all’accesso a molti servizi e
prestazioni sociali e per fissare l’eventuale partecipazione alla spesa.
Si ricorre all’ISEE per l’accesso agli asili nido, al trasporto e alle
mense scolastiche, ai servizi per gli anziani e per i disabili, alle
agevolazioni tariffarie su elettricità e gas e molto altro.
Uno strumento che interessa milioni di famiglie italiane, in particolare quelle in maggiore difficoltà.
In questi giorni il Ministero del Lavoro e quello dell’Economia
stanno definendo il testo del decreto che interverrà sull’ISEE e i
segnali sono tutt’altro che rassicuranti.
Il nuovo ISEE sarà gravemente
svantaggioso per le famiglie in cui è presente una persona con
disabilità grave o un anziano non autosufficiente.
Le misure in via di
adozione prevedono, infatti, di conteggiare come se fossero redditi
anche gli aiuti monetari che lo Stato riconosce alle persone con
disabilità (assegni di cura, indennità di accompagnamento, pensioni).
Le
detrazioni previste per spese sanitarie e di assistenza non modificano
l’impatto negativo dell’impianto.
Centinaia di migliaia di famiglie
verranno escluse dall’accesso agevolato ai servizi e alle prestazioni.
Una misura iniqua che colpisce i più deboli.
Ma non è tutto. Circolano insistentemente voci ancora più inquietanti
rispetto all’applicazione futura dell’ISEE.
Questo sarebbe applicato
anche ai fini della concessione di pensioni e indennità di
accompagnamento riservate alle persone con grave disabilità e ad ogni
altra prestazione di sostegno all’autonomia personale.
Un’ipotesi
gravissima e smaccatamente volta a tagliare quel già minimo sostegno
economico che lo Stato riconosce in caso di invalidità civile.
A pagarne
il prezzo sarebbero, ancora una volta, le persone con disabilità e le
loro famiglie.
Un’ipotesi che le Federazioni delle persone con
disabilità respingono decisamente e con sdegno e che nessuna voce
ufficiale del Governo ha finora smentito.
FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) e FISH
(Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), di fronte a
questo duplice e grave attacco ai diritti e alla dignità delle persone
con disabilità, sono in stato di mobilitazione.
Informare i Cittadini e le organizzazioni dell’impegno civile,
sollecitare un intervento del Parlamento, convincere lo stesso Governo
della sciagura di cui potrebbe essere causa: sono queste le linee
immediate di azione fino a culminare con una grande Manifestazione
Nazionale indetta a Roma per il giorno 23 maggio prossimo.
Nessun commento:
Posta un commento